Commento, spiegazione e studio di 1 Cronache 22:1-10, verso per verso
E Davide disse: "Qui sarà la casa di Dio, dell'Eterno, e qui sarà l'altare degli olocausti per Israele".
Davide ordinò che si radunassero gli stranieri che erano nel paese d'Israele, e fissò degli scalpellini per lavorar le pietre da taglio per la costruzione della casa di Dio.
Davide preparò pure del ferro in abbondanza per i chiodi per i battenti delle porte e per le commettiture; e una quantità di rame di peso incalcolabile
e del legname di cedro da non potersi contare; perché i Sidoni e i Tiri aveano portato a Davide del legname di cedro in abbondanza.
Davide diceva: "Salomone, mio figliuolo, è giovine e di tenera età, e la casa che si deve edificare all'Eterno ha da essere talmente magnifica da salire in fama ed in gloria in tutti i paesi; io voglio dunque far dei preparativi per lui". Così Davide preparò degli abbondanti materiali, prima di morire.
Poi chiamò Salomone, suo figliuolo, e gli ordinò di edificare una casa all'Eterno, all'Iddio d'Israele.
Davide disse a Salomone: "Figliuol mio, io stesso avevo in cuore di edificare una casa al nome dell'Eterno, del mio Dio;
ma la parola dell'Eterno mi fu rivolta, e mi fu detto: Tu hai sparso molto sangue, e hai fatte di gran guerre; tu non edificherai una casa al mio nome, poiché hai sparso molto sangue sulla terra, dinanzi a me.
Ma ecco, ti nascerà un figliuolo, che sarà uomo tranquillo, e io gli darò quiete, liberandolo da tutti i suoi nemici d'ogni intorno. Salomone sarà il suo nome; e io darò pace e tranquillità a Israele, durante la vita di lui.
Egli edificherà una casa al mio nome; ei mi sarà figliuolo, ed io gli sarò padre; e renderò stabile il trono del suo regno sopra Israele in perpetuo.