Commento, spiegazione e studio di 1 Cronache 29:3-18, verso per verso
Di più, per l'affezione che porto alla casa del mio Dio, siccome io posseggo in proprio un tesoro d'oro e d'argento, io lo do alla casa del mio Dio, oltre a tutto quello che ho preparato per la casa del santuario:
cioè tremila talenti d'oro, d'oro d'Ofir, e settemila talenti d'argento purissimo, per rivestirne le pareti delle sale:
l'oro per ciò che dev'esser d'oro, l'argento per ciò che dev'esser d'argento, e per tutti i lavori da eseguirsi dagli artefici. Chi è disposto a fare oggi qualche offerta all'Eterno?"
Allora i capi delle case patriarcali, i capi delle tribù d'Israele, i capi delle migliaia e delle centinaia e gli amministratori degli affari del re fecero delle offerte volontarie;
e diedero per il servizio della casa di Dio cinquemila talenti d'oro, diecimila dariche, diecimila talenti d'argento, diciottomila talenti di rame, e centomila talenti di ferro.
Quelli che possedevano delle pietre preziose, le consegnarono a Jehiel, il Ghershonita, perché fossero riposte nel tesoro della casa dell'Eterno.
Il popolo si rallegrò di quelle loro offerte volontarie, perché avean fatte quelle offerte all'Eterno con tutto il cuore; e anche il re Davide se ne rallegrò grandemente.
Davide benedisse l'Eterno in presenza di tutta la raunanza, e disse: "Benedetto sii tu, o Eterno, Dio del padre nostro Israele, di secolo in secolo!
A te, o Eterno, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra e tuo! A te, o Eterno, il regno; a te, che t'innalzi come sovrano al disopra di tutte le cose!
Da te vengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; in tua mano sono la forza e la potenza, e sta in tuo potere il far grande e il render forte ogni cosa.
Or dunque, o Dio nostro, noi ti rendiamo grazie, e celebriamo il tuo nome glorioso.
Poiché chi son io, e chi è il mio popolo, che siamo in grado di offrirti volenterosamente cotanto? Giacché tutto viene da te; e noi t'abbiam dato quello che dalla tua mano abbiam ricevuto.
Noi siamo dinanzi a te dei forestieri e dei pellegrini, come furon tutti i nostri padri; i nostri giorni sulla terra son come un'ombra, e non v'è speranza.
O Eterno, Dio nostro, tutta quest'abbondanza di cose che abbiam preparata per edificare una casa a te, al tuo santo nome, viene dalla tua mano, e tutta ti appartiene.
Io so, o mio Dio, che tu scruti il cuore, e ti compiaci della rettitudine; perciò, nella rettitudine del cuor mio, t'ho fatte tutte queste offerte volontarie, e ho veduto ora con gioia il tuo popolo che si trova qui, farti volenterosamente le offerte sue.
O Eterno, o Dio d'Abrahamo, d'Isacco e d'Israele nostri padri, mantieni in perpetuo nel cuore del tuo popolo queste disposizioni, questi pensieri, e rendi saldo il suo cuore in te;