Commento, spiegazione e studio di 1 Re 1:28-53, verso per verso
Il re Davide, rispondendo, disse: "Chiamatemi Bath-Sceba". Ella entrò alla presenza del re, e si tenne in piedi davanti a lui.
E il re giurò e disse: "Com'è vero che vive l'Eterno il quale ha liberato l'anima mia da ogni distretta,
io farò oggi quel che ti giurai per l'Eterno, per l'Iddio d'Israele, dicendo: Salomone tuo figliuolo regnerà dopo di me e sederà sul mio trono in vece mia".
Bath-Sceba s'inchinò con la faccia a terra, si prostrò dinanzi al re, e disse: "Possa il re Davide mio signore vivere in perpetuo!"
Poi il re Davide disse: "Chiamatemi il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan e Benaia, figliuolo di ehoiada". Essi vennero in presenza del re, e il re disse loro:
"Prendete con voi i servi del vostro signore, fate montare Salomone mio figliuolo sulla mia mula, e menatelo giù a Ghihon.
E quivi il sacerdote Tsadok e il profeta Nathan lo ungano re d'Israele. Poi sonate la tromba e dite: Viva il re Salomone!
Voi risalirete al suo séguito, ed egli verrà, si porrà a sedere sul mio trono, e regnerà in mia vece. Io costituisco lui come principe d'Israele e di Giuda".
Benaia, figliuolo di Jehoiada, rispose al re: "Amen! Così voglia l'Eterno, l'Iddio del re mio signore!
Come l'Eterno è stato col re mio signore, così sia con Salomone, e innalzi il suo trono al di sopra del trono del re Davide, mio signore!"
Allora il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan, Benaia figliuolo di Jehoiada, i Kerethei e i Pelethei scesero, fecero montare Salomone sulla mula del re Davide, e lo menarono a Ghihon.
Il sacerdote Tsadok prese il corno dell'olio dal tabernacolo e unse Salomone. Sonaron la tromba, e tutto il popolo disse: "Viva il re Salomone!"
E tutto il popolo risalì al suo séguito sonando flauti e abbandonandosi a una gran gioia, si che la terra rimbombava delle loro grida.
Adonija e tutti i suoi convitati, come stavano per finir di mangiare, udirono questo rumore; e quando oab udì il suon della tromba, disse: "Che vuol dire questo strepito della città in tumulto?"
E mentre egli parlava ancora, ecco giungere Gionathan, figliuolo del sacerdote Abiathar. Adonija gli disse: "Entra, poiché tu sei un uomo di valore, e devi recar buone novelle".
E Gionathan, rispondendo a Adonija, disse: "Tutt'altro! Il re Davide, nostro signore, ha fatto re alomone.
Egli ha mandato con lui il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan, Benaia figliuolo di Jehoiada, i Kerethei e i Pelethei, i quali l'hanno fatto montare sulla mula del re.
Il sacerdote Tsadok e il profeta Nathan l'hanno unto re a Ghihon, e di là son risaliti abbandonandosi alla gioia, e la città n'è tutta sossopra. Questo è lo strepito che avete udito.
E c'è di più: Salomone s'è posto a sedere sul trono reale.
E i servi del re son venuti a benedire il re Davide signor nostro, dicendo: Renda Iddio il nome di Salomone più glorioso del tuo, e innalzi il suo trono al di sopra del tuo! E il re si è prostrato sul suo letto, poi il re ha detto così:
Benedetto sia l'Eterno, l'Iddio d'Israele, che m'ha dato oggi uno che segga sui mio trono, e m'ha permesso di vederlo coi miei propri occhi!"
Allora tutti i convitati di Adonija furono presi da spavento, si alzarono, e se ne andarono ciascuno per il suo cammino.
E Adonija, avendo timore di Salomone, si levò e andò ad impugnare i corni dell'altare
E vennero a dire a Salomone: "Ecco, Adonija ha timore del re Salomone, ed ha impugnato i corni dell'altare, dicendo: Il re Salomone mi giuri oggi che non farà morir di spada il suo servo".
Salomone rispose: "S'egli si addimostra uomo dabbene, non cadrà in terra neppure uno dei suoi capelli; ma, se sarà trovato in fallo, morrà".
E il re Salomone mandò gente a farlo scendere dall'altare. Ed egli venne a prostrarsi davanti al re alomone; e Salomone gli disse: "Vattene a casa tua".