Commento, spiegazione e studio di 1 Re 18:30-40, verso per verso
Allora Elia disse a tutto il popolo: "Accostatevi a me!" E tutto il popolo s'accostò a lui; ed Elia restaurò l'altare dell'Eterno ch'era stato demolito.
Poi prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù de' figliuoli di Giacobbe, al quale l'Eterno avea detto: "Il tuo nome sarà Israele".
E con quelle pietre edificò un altare al nome dell'Eterno, e fece intorno all'altare un fosso, dalla capacità di due misure di grano.
Poi vi accomodò le legna, fece a pezzi il giovenco, e lo pose sopra le legna.
E disse: "Empite quattro vasi d'acqua, e versatela sull'olocausto e sulle legna". Di nuovo disse: Fatelo una seconda volta". E quelli lo fecero una seconda volta. E disse ancora: "Fatelo per la terza volta". E quelli lo fecero per la terza volta.
L'acqua correva attorno all'altare, ed egli empì d'acqua anche il fosso.
E sull'ora in cui si offriva l'oblazione, il profeta Elia si avvicinò e disse: "O Eterno, Dio d'Abrahamo, d'Isacco e d'Israele, fa' che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatte tutte queste cose per ordine tuo.
Rispondimi, o Eterno, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o Eterno, sei Dio, e che tu sei quegli che converte il cuor loro!"
Allora cadde il fuoco dell'Eterno, e consumò l'olocausto, le legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l'acqua ch'era nel fosso.
Tutto il popolo, veduto ciò, si gettò con la faccia a terra e disse: "L'Eterno è Dio! L'Eterno è Dio!"
Ed Elia disse loro: "Pigliate i profeti di Baal; neppur uno ne scampi!" Quelli li pigliarono, ed Elia li fece scendere al torrente Kison, e quivi li scannò.