Commento, spiegazione e studio di 1 Re 2:5-18, verso per verso
Sai anche tu quel che m'ha fatto Joab, figliuolo di Tseruia, quel che ha fatto ai due capi degli eserciti d'Israele, ad Abner figliuolo di Ner, e ad Amasa, figliuolo di Jether, i quali egli uccise, spargendo in tempo di pace sangue di guerra, e macchiando di sangue la cintura che portava ai fianchi e i calzari che portava ai piedi.
Agisci dunque secondo la tua saviezza, e non lasciare la sua canizie scendere in pace nel soggiorno de' orti.
Ma tratta con bontà i figliuoli di Barzillai il Galaadita, e siano fra quelli che mangiano alla tua mensa; poiché così anch'essi mi trattarono quando vennero a me, allorch'io fuggivo d'innanzi ad Absalom tuo fratello.
Ed ecco, tu hai vicino a te Scimei, figliuolo di Ghera, il Beniaminita, di Bahurim, il quale proferì contro di me una maledizione atroce il giorno che andavo a Mahanaim. Ma egli scese ad incontrarmi verso il Giordano, e io gli giurai per l'Eterno che non lo farei morire di spada.
Ma ora non lo lasciare impunito; poiché sei savio per conoscere quel che tu debba fargli, e farai scendere tinta di sangue la sua canizie nel soggiorno de' morti".
E Davide s'addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide.
Il tempo che Davide regnò sopra Israele fu di quarant'anni: regnò sette anni a Hebron e trentatre anni a erusalemme.
E Salomone si assise sul trono di Davide suo padre, e il suo regno fu saldamente stabilito.
Or Adonija, figliuolo di Hagghith, venne da Bath-Sceba, madre di Salomone. Questa gli disse: "Vieni tu con intenzioni pacifiche?" Egli rispose: "Sì, pacifiche".
Poi aggiunse: "Ho da dirti una parola". Quella rispose: "Di' pure".
Ed egli disse: "Tu sai che il regno mi apparteneva, e che tutto Israele mi considerava come suo futuro re; ma il regno è stato trasferito e fatto passare a mio fratello, perché glielo ha dato l'Eterno.
Or dunque io ti domando una cosa; non me la rifiutare". Ella rispose: "Di' pure".
Ed egli disse: "Ti prego, di' al re Salomone, il quale nulla ti negherà, che mi dia Abishag la Sunamita per moglie".
Bath-Sceba rispose: "Sta bene, parlerò al re in tuo favore".