Commento, spiegazione e studio di 1 Re 21:16-28, verso per verso
E come Achab ebbe udito che Naboth era morto, si levò per scendere alla vigna di Naboth d'Izreel, e prenderne possesso.
Allora la parola dell'Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, in questi termini:
"Lèvati, scendi incontro ad Achab, re d'Israele, che sta in Samaria; ecco, egli è nella vigna di Naboth, dov'è sceso per prenderne possesso.
E gli parlerai in questo modo: Così dice l'Eterno: Dopo aver commesso un omicidio, vieni a prender possesso! E gli dirai: Così dice l'Eterno: Nello stesso luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Naboth, i cani leccheranno pure il tuo proprio sangue".
Achab disse ad Elia: "M'hai tu trovato, nemico mio?" Elia rispose: "Sì t'ho trovato, perché ti sei venduto a far ciò ch'è male agli occhi dell'Eterno.
Ecco, io ti farò venire addosso la sciagura, ti spazzerò via, e sterminerò della casa di Achab ogni maschio, schiavo o libero che sia, in Israele;
e ridurrò la tua casa come la casa di Geroboamo, figliuolo di Nebat, e come la casa di Baasa, figliuolo d'Ahija, perché tu m'hai provocato ad ira, ed hai fatto peccare Israele.
Anche riguardo a Izebel l'Eterno parla e dice: I cani divoreranno Izebel sotto le mura d'Izreel.
Quei d'Achab che morranno in città saran divorati dai cani, e quei che morranno nei campi saran mangiati dagli uccelli del cielo".
E veramente non v'è mai stato alcuno che, come Achab, si sia venduto a far ciò ch'è male agli occhi dell'Eterno, perché v'era istigato da sua moglie Izebel.
E si condusse in modo abominevole, andando dietro agl'idoli, come avean fatto gli Amorei che l'Eterno avea cacciati d'innanzi ai figliuoli d'Israele.
Quando Achab ebbe udite queste parole, si stracciò le vesti, si coperse il corpo con un sacco, e digiunò; dormiva involto nel sacco, e camminava a passo lento.
E la parola dell'Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, in questi termini: