Commento, spiegazione e studio di 1 Re 22:33-38, verso per verso
E allorché i capitani s'accorsero ch'egli non era il re d'Israele, cessarono di dargli addosso.
Or qualcuno scoccò a caso la freccia del suo arco, e ferì il re d'Israele tra la corazza e le falde; onde il re disse al suo cocchiere: "Vòlta, menami fuori del campo, perché son ferito".
Ma la battaglia fu così accanita quel giorno, che il re fu trattenuto sul suo carro in faccia ai Siri, e morì verso sera; il sangue della sua ferita era colato nel fondo del carro.
E come il sole tramontava, un grido corse per tutto il campo: "Ognuno alla sua città! Ognuno al suo paese!"
Così il re morì, fu portato a Samaria, e in Samaria fu sepolto.
E quando si lavò il carro presso allo stagno di Samaria in quell'acqua si lavavano le prostitute i cani leccarono il sangue di Achab, secondo la parola che l'Eterno avea pronunziata.