Commento, spiegazione e studio di 1 Re 3:15-27, verso per verso
Salomone si svegliò, ed ecco era un sogno; tornò a Gerusalemme, si presentò davanti all'arca del patto del Signore, e offerse olocausti, sacrifizi di azioni di grazie e fece un convito a tutti i suoi servi.
Allora due meretrici vennero a presentarsi davanti al re.
Una delle due disse: "Permetti, Signor mio! Io e questa donna abitavamo nella medesima casa, e io partorii nella camera dov'ella pure stava.
E il terzo giorno dopo che ebbi partorito io, questa donna partorì anch'ella; noi stavamo insieme, e non v'era da noi alcun estraneo; non c'eravamo che noi due in casa.
Ora, la notte passata, il bimbo di questa donna morì, perch'ella gli s'era coricata addosso.
Ed essa, alzatasi nel cuor della notte, prese il mio figliuolo d'accanto a me, mentre la tua serva dormiva, e lo pose a giacere sul suo seno, e sul mio seno pose il suo figliuolo morto.
E quando m'alzai la mattina per far poppare il mio figlio, ecco ch'era morto; ma, mirandolo meglio a giorno chiaro, m'accorsi che non era il mio figlio ch'io avea partorito".
L'altra donna disse: "No, il vivo è il figliuolo mio, e il morto è il tuo". Ma la prima replicò: "No, invece, il morto è il figliuolo tuo, e il vivo è il mio". Così altercavano in presenza del re.
Allora il re disse: "Una dice: Questo ch'è vivo è il figliuolo mio, e quello ch'è morto è il tuo; e l'altra dice: No, invece, il morto e il figliuolo tuo, e il vivo e il mio".
Il re soggiunse: "Portatemi una spada!" E portarono una spada davanti al re.
E il re disse: "Dividete il bambino vivo in due parti, e datene la metà all'una, e la metà all'altra".
Allora la donna di cui era il bambino vivo, sentendosi commuover le viscere per amore del suo figliuolo, disse al re: "Deh! Signor mio, date a lei il bambino vivo, e non l'uccidete, no!" Ma l'altra diceva: "Non sia né mio né tuo; si divida!"
Allora il re, rispondendo, disse: "Date a quella il bambino vivo, e non l'uccidete; la madre del bimbo è lei!"