Commento, spiegazione e studio di 1 Re 8:51-61, verso per verso
giacché essi sono il tuo popolo, la tua eredità, e tu li hai tratti fuor dall'Egitto, di mezzo a una fornace da ferro!
Siano aperti gli occhi tuoi alle supplicazioni del tuo servo e alle supplicazioni del tuo popolo Israele, per esaudirli in tutto quello che ti chiederanno;
poiché tu li hai appartati da tutti i popoli della terra per farne la tua eredità; come dichiarasti per mezzo del tuo servo Mosè, quando traesti dall'Egitto i padri nostri, o Signore, o Eterno!"
Or quando Salomone ebbe finito di rivolgere all'Eterno tutta questa preghiera e questa supplicazione, s'alzò di davanti all'altare dell'Eterno dove stava inginocchiato tenendo le mani stese verso il cielo.
E, levatosi in piè, benedisse tutta la raunanza d'Israele ad alta voce, dicendo:
"Benedetto sia l'Eterno, che ha dato riposo al suo popolo Israele, secondo tutte le promesse che avea fatte; non una delle buone promesse da lui fatte per mezzo del suo servo Mosè, è rimasta inadempiuta.
L'Eterno, il nostro Dio, sia con noi, come fu coi nostri padri; non ci lasci e non ci abbandoni,
ma inchini i nostri cuori verso di lui, affinché camminiamo in tutte le sue vie, e osserviamo i suoi comandamenti, le sue leggi e i suoi precetti, ch'egli prescrisse ai nostri padri!
E le parole di questa mia supplicazione all'Eterno siano giorno e notte presenti all'Eterno, all'Iddio nostro, ond'egli faccia ragione al suo servo e al suo popolo Israele, secondo che occorrerà giorno per giorno,
affinché tutti i popoli della terra riconoscano che l'Eterno è Dio e non ve n'è alcun altro.
Sia dunque il cuor vostro dato interamente all'Eterno, al nostro Dio, per seguire le sue leggi e osservare i suoi comandamenti come fate oggi!"