Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 1:19-28, verso per verso
L'indomani, ella e suo marito, alzatisi di buon'ora, si prostrarono dinanzi all'Eterno; poi partirono e ritornarono a casa loro a Rama. Elkana conobbe Anna, sua moglie, e l'Eterno si ricordò di lei.
Nel corso dell'anno, Anna concepì e partorì un figliuolo, al quale pose nome Samuele, "perché," disse, l'ho chiesto all'Eterno".
E quell'uomo, Elkana, salì con tutta la sua famiglia per andare a offrire all'Eterno il sacrifizio annuo e a sciogliere il suo voto.
Ma Anna non salì, e disse a suo marito: "Io non salirò finché il bambino non sia divezzato; allora lo condurrò, perché sia presentato dinanzi all'Eterno e quivi rimanga per sempre".
Elkana, suo marito, le rispose: "Fa' come ti par bene; rimani finché tu l'abbia divezzato, purché l'Eterno adempia la sua parola!" Così la donna rimase a casa, e allattò il suo figliuolo fino al momento di divezzarlo.
E quando l'ebbe divezzato, lo menò seco, e prese tre giovenchi, un efa di farina e un otre di vino; e lo menò nella casa dell'Eterno a Sciloh. Il fanciullo era ancora piccolino.
Elkana ed Anna immolarono il giovenco, e menarono il fanciullo ad Eli.
E Anna gli disse: "Signor mio! Com'è vero che vive l'anima tua, o mio signore, io son quella donna che stava qui vicina a te, a pregare l'Eterno.
Pregai per aver questo fanciullo; e l'Eterno mi ha concesso quel che io gli avevo domandato.
E, dal canto mio, lo dono all'Eterno; e finché gli durerà la vita, egli sarà donato all'Eterno". E si prostraron quivi dinanzi all'Eterno.