Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 1:9-18, verso per verso
E, dopo ch'ebbero mangiato e bevuto a Sciloh, Anna si levò (il sacerdote Eli stava in quell'ora seduto sulla sua sedia all'entrata del tempio dell'Eterno);
ella avea l'anima piena di amarezza, e pregò l'Eterno piangendo dirottamente.
E fece un voto, dicendo: "O Eterno degli eserciti! se hai riguardo all'afflizione della tua serva, e ti ricordi di me, e non dimentichi la tua serva, e dài alla tua serva un figliuolo maschio, io lo consacrerò all'Eterno per tutti i giorni della sua vita, e il rasoio non passerà sulla sua testa".
E, com'ella prolungava la sua preghiera dinanzi all'Eterno, Eli stava osservando la bocca di lei.
Anna parlava in cuor suo; e si movevano soltanto le sue labbra ma non si sentiva la sua voce; onde Eli credette ch'ella fosse ubriaca;
e le disse: "Quanto durerà cotesta tua ebbrezza? Va' a smaltire il tuo vino!"
Ma Anna, rispondendo, disse: "No, signor mio, io sono una donna tribolata nello spirito, e non ho bevuto né vino né bevanda alcoolica, ma stavo spandendo l'anima mia dinanzi all'Eterno.
Non prender la tua serva per una donna da nulla; perché l'eccesso del mio dolore e della tristezza mia m'ha fatto parlare fino adesso".
Ed Eli replicò: "Va' in pace, e l'Iddio d'Israele esaudisca la preghiera che gli hai rivolta!"
Ella rispose: "Possa la tua serva trovar grazia agli occhi tuoi!" Così la donna se ne andò per la sua via, mangiò, e il suo sembiante non fu più quello di prima.