Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 17:39-47, verso per verso
Poi Davide cinse la spada di Saul sopra la sua armatura, e cercò di camminare, perché non aveva ancora provato; ma disse a Saul: "Io non posso camminare con quest'armatura; non ci sono abituato". E se la tolse di dosso.
E prese in mano il suo bastone, si scelse nel torrente cinque pietre ben lisce, le pose nella sacchetta da pastore, che gli serviva di carniera, e con la fionda in mano mosse contro il Filisteo.
Il Filisteo anch'egli si fe' innanzi, avvicinandosi sempre più a Davide, ed era preceduto dal suo scudiero.
E quando il Filisteo ebbe scorto Davide, lo disprezzò, perch'egli non era che un giovinetto, biondo e di bell'aspetto.
Il Filisteo disse a Davide: "Son io un cane, che tu vieni contro a me col bastone?" E il Filisteo maledisse Davide in nome de' suoi dèi;
e il Filisteo disse a Davide: "Vieni qua ch'io dia la tua carne agli uccelli del cielo e alle bestie de' ampi".
Allora Davide rispose al Filisteo: "Tu vieni a me con la spada, con la lancia e col giavellotto; ma io vengo a te nel nome dell'Eterno degli eserciti, dell'Iddio delle schiere d'Israele che tu hai insultato.
Oggi l'Eterno ti darà nelle mie mani, e io ti abbatterò, ti taglierò la testa, e darò oggi stesso i cadaveri dell'esercito de' Filistei agli uccelli del cielo e alle fiere della terra; e tutta la terra riconoscerà che v'è un Dio in Israele;
e tutta questa moltitudine riconoscerà che l'Eterno non salva per mezzo di spada né per mezzo di lancia; poiché l'esito della battaglia dipende dall'Eterno, ed egli vi darà nelle nostre mani".