Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 17:4-11, verso per verso
Or dal campo de' Filistei uscì come campione un guerriero per nome Goliath, di Gath, alto sei cubiti e un palmo.
Aveva in testa un elmo di rame, era vestito d'una corazza a squame il cui peso era di cinquemila sicli di rame,
portava delle gambiere di rame e, sospeso dietro le spalle, un giavellotto di rame.
L'asta della sua lancia era come un subbio di tessitore; la punta della lancia pesava seicento sicli di ferro, e colui che portava la sua targa lo precedeva.
Egli dunque si fermò; e, vòlto alle schiere d'Israele, gridò: "Perché uscite a schierarvi in battaglia? Non sono io il Filisteo, e voi de' servi di Saul? Scegliete uno fra voi, e scenda contro a me.
S'egli potrà lottare con me ed uccidermi, noi sarem vostri servi; ma se io sarò vincitore e l'ucciderò, voi arete nostri sudditi e ci servirete".
E il Filisteo aggiunse: "Io lancio oggi questa sfida a disonore delle schiere d'Israele: Datemi un uomo, e ci batteremo!"
Quando Saul e tutto Israele udirono queste parole del Filisteo, rimasero sbigottiti e presi da gran paura.