Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 18:6-13, verso per verso
Or all'arrivo dell'esercito, quando Davide, ucciso il Filisteo, facea ritorno, le donne uscirono da tutte le città d'Israele incontro al re Saul, cantando e danzando al suon de' timpani e de' triangoli, e alzando grida di gioia;
e le donne, danzando, si rispondevano a vicenda e dicevano: Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila.
Saul n'ebbe sdegno fortissimo; quelle parole gli dispiacquero, e disse: "Ne dànno diecimila a Davide, e a me non ne dan che mille! Non gli manca più che il regno!"
E Saul, da quel giorno in poi, guardò Davide di mal occhio.
Il giorno dopo, un cattivo spirito, suscitato da Dio, s'impossessò di Saul che era come fuori di sé in mezzo alla casa, mentre Davide sonava l'arpa, come solea fare tutti i giorni. Saul aveva in mano la sua lancia;
e la scagliò, dicendo: "Inchioderò Davide al muro!" Ma Davide schivò il colpo per due volte.
Saul avea paura di Davide, perché l'Eterno era con lui e s'era ritirato da Saul;
perciò Saul lo allontanò da sé, e lo fece capitano di mille uomini; ed egli andava e veniva alla testa del popolo.