Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 2:12-21, verso per verso
Or i figliuoli di Eli erano uomini scellerati; non conoscevano l'Eterno.
Ed ecco qual era il modo d'agire di questi sacerdoti riguardo al popolo: quando qualcuno offriva un sacrifizio, il servo del sacerdote veniva, nel momento in cui si faceva cuocere la carne, avendo in mano una forchetta a tre punte;
la piantava nella caldaia o nel paiuolo o nella pentola o nella marmitta; e tutto quello che la forchetta tirava su, il sacerdote lo pigliava per sé. Così facevano a tutti gl'Israeliti, che andavano là, a Sciloh.
E anche prima che si fosse fatto fumare il grasso, il servo del sacerdote veniva, e diceva all'uomo che faceva il sacrifizio: "Dammi della carne da fare arrostire, per il sacerdote; giacché egli non accetterà da te carne cotta, ma cruda".
E se quell'uomo gli diceva: "Si faccia, prima di tutto, fumare il grasso; poi prenderai quel che vorrai," gli rispondeva: "No, me la devi dare ora; altrimenti la prenderò per forza!"
Il peccato dunque di que' giovani era grande oltremodo agli occhi dell'Eterno, perché la gente sprezzava le offerte fatte all'Eterno.
Ma Samuele faceva il servizio nel cospetto dell'Eterno; era giovinetto, e cinto d'un efod di lino.
Sua madre gli faceva ogni anno una piccola tonaca, e gliela portava quando saliva con suo marito ad ffrire il sacrifizio annuale.
Eli benedisse Elkana e sua moglie, dicendo: "L'Eterno ti dia prole da questa donna, in luogo del dono ch'ella ha fatto all'Eterno!" E se ne tornarono a casa loro.
E l'Eterno visitò Anna, la quale concepì e partorì tre figliuoli e due figliuole. E il giovinetto Samuele cresceva presso l'Eterno.