Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 20:17-29, verso per verso
E, per l'amore che gli portava, Gionathan fece di nuovo giurar Davide; perch'egli l'amava come l'anima propria.
Poi Gionathan gli disse: "Domani è la nuova luna, e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto.
Domani l'altro dunque tu scenderai giù fino al luogo dove ti nascondesti il giorno del fatto, e rimarrai presso la pietra di Ezel.
Io tirerò tre frecce da quel lato, come se tirassi a segno.
Poi subito manderò il mio ragazzo, dicendogli: Va' a cercare le frecce. Se dico al ragazzo: Guarda, le frecce son di qua da te, prendile! tu allora vieni, perché tutto va bene per te, e non hai nulla da temere, come l'Eterno vive!
Ma se dico al giovanetto: Guarda, le frecce son di là da te allora vattene, perché l'Eterno vuol che tu parta.
Quanto a quello che abbiam convenuto fra noi, fra me e te, ecco, l'Eterno n'è testimonio in perpetuo".
Davide dunque si nascose nella campagna; e quando venne il novilunio, il re si pose a sedere a mensa per il pasto.
Il re, come al solito, si pose a sedere sulla sua sedia ch'era vicina al muro; Gionathan s'alzò per porsi di faccia. Abner si assise accanto a Saul, ma il posto di Davide rimase vuoto.
Nondimeno Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: "Gli e successo qualcosa; ei non dev'esser puro; per certo ei non è puro".
Ma l'indomani, secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto; e Saul disse a ionathan, suo figliuolo: "Perché il figliuolo d'Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?"
Gionathan rispose a Saul: "Davide m'ha chiesto istantemente di lasciarlo andare a Bethlehem;
e ha detto: Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrifizio di famiglia, e il mio fratello mi ha raccomandato d'andarvi; ora dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, ti prego, lasciami fare una corsa per vedere i miei fratelli. Per questa ragione egli non è venuto alla mensa del re".