Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 21:8-15, verso per verso
E Davide disse ad Ahimelec: "Non hai tu qui disponibile una lancia o una spada? Perché io non ho reso meco né la mia spada né le mie armi, tanto premeva l'incombenza del re".
Il sacerdote rispose: "C'è la spada di Goliath, il Filisteo, che tu uccidesti nella valle de' terebinti; è là involta in un panno dietro all'efod; se la vuoi prendere, prendila, perché qui non ve n'è altra fuori di questa". E Davide disse: "Nessuna e pari a quella; dammela!"
Allora Davide si levò, e quel giorno fuggì per timore di Saul, e andò da Akis, re di Gath.
E i servi del re dissero ad Akis: "Non è questi Davide, il re del paese? Non è egli colui del quale cantavan nelle loro danze: Saul ha uccisi i suoi mille, e Davide i suoi diecimila?
Davide si tenne in cuore queste parole, ed ebbe gran timore di Akis, re di Gath.
Mutò il suo modo di fare in loro presenza, faceva il pazzo in mezzo a loro, tracciava de' segni sui battenti delle porte, e si lasciava scorrer la saliva sulla barba.
E Akis disse ai suoi servi: "Guardate, e un pazzo; perché me l'avete menato?
Mi mancan forse de' pazzi, che m'avete condotto questo a fare il pazzo in mia presenza? Costui non entrerà in casa mia!"