Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 23:2-11, verso per verso
E Davide consultò l'Eterno, dicendo: "Andrò io a sconfiggere questi Filistei?" L'Eterno rispose a avide: "Va', sconfiggi i Filistei, e salva Keila".
Ma la gente di Davide gli disse: "Tu vedi che qui in Giuda abbiam paura; e che sarà se andiamo a Keila contro le schiere de' Filistei?"
Davide consultò di nuovo l'Eterno, e l'Eterno gli rispose e gli disse: "Lèvati, scendi a Keila, perché io darò i Filistei nelle tue mani".
Davide dunque andò con la sua gente a Keila, combatté contro i Filistei, portò via il loro bestiame, e inflisse loro una grande sconfitta. Così Davide liberò gli abitanti di Keila.
Quando Abiathar, figliuolo di Ahimelec, si rifugiò presso Davide a Keila, portò seco l'efod.
Saul fu informato che Davide era giunto a Keila. E Saul disse: "Iddio lo dà nelle mie mani, poiché è venuto a rinchiudersi in una città che ha porte e sbarre".
Saul dunque convocò tutto il popolo per andare alla guerra, per scendere a Keila e cinger d'assedio avide e la sua gente.
Ma Davide, avuta conoscenza che Saul gli macchinava del male, disse al sacerdote Abiathar: "Porta qua l'efod".
Poi disse: "O Eterno, Dio d'Israele, il tuo servo ha sentito come cosa certa che Saul cerca di venire a eila per distruggere la città per causa mia.
Quei di Keila mi daranno essi nelle sue mani? Saul scenderà egli come il tuo servo ha sentito dire? O Eterno, Dio d'Israele, deh! fallo sapere al tuo servo!" L'Eterno rispose: "Scenderà".