Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 24:11-17, verso per verso
(24:12) Ora guarda, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se io t'ho tagliato il lembo del mantello e non t'ho ucciso, puoi da questo veder chiaro che non v'è nella mia condotta né malvagità né ribellione, e che io non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per tormi la vita!
(24:13) L'Eterno sia giudice fra me e te, e l'Eterno mi vendichi di te; ma io non ti metterò le mani addosso.
(24:14) Dice il proverbio antico: Il male vien dai malvagi; io quindi non ti metterò le mani addosso.
(24:15) Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi vai tu perseguitando? Un can morto, una pulce.
(24:16) Sia dunque arbitro l'Eterno, e giudichi fra me e te, e vegga e difenda la mia causa e mi renda giustizia, liberandomi dalle tue mani".
(24:17) Quando Davide ebbe finito di dire queste parole a Saul, Saul disse: "E' questa la tua voce, igliuol mio Davide?" E Saul alzò la voce e pianse.
(24:18) E disse a Davide: "Tu sei più giusto di me, poiché tu m'hai reso bene per male, mentre io t'ho reso male per bene.