Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 26:3-12, verso per verso
E Saul si accampò sulla collina di Hakila ch'è dirimpetto al deserto, presso la strada. E Davide, che stava nel deserto, avendo inteso che Saul veniva nel deserto per cercarlo,
mandò delle spie, e seppe con certezza che Saul era giunto.
Allora Davide si levò, venne al luogo dove Saul stava accampato, e notò il luogo ov'eran coricati Saul ed Abner, il figliuolo di Ner, capo dell'esercito di lui. Saul stava coricato nel parco dei carri, e la sua gente era accampata intorno a lui.
E Davide prese a dire ad Ahimelec, lo Hitteo, e ad Abishai, figliuolo di Tseruia, fratello di Joab: "Chi scenderà con me verso Saul nel campo?" E Abishai rispose: "Scenderò io con te".
Davide ed Abishai dunque pervennero di notte a quella gente; ed ecco che Saul giaceva addormentato nel parco dei carri, con la sua lancia fitta in terra, dalla parte del capo; ed Abner e la sua gente gli stavan coricati all'intorno.
Allora Abishai disse a Davide: "Oggi Iddio t'ha messo il tuo nemico nelle mani; or lascia, ti prego, ch'io lo colpisca con la lancia e lo inchiodi in terra con un sol colpo; e non ci sarà bisogno d'un secondo".
Ma Davide disse ad Abishai: "Non lo ammazzare; chi potrebbe metter le mani addosso all'unto dell'Eterno senza rendersi colpevole?"
Poi Davide aggiunse: "Com'è vero che l'Eterno vive, l'Eterno solo sarà quegli che lo colpirà, sia che venga il suo giorno e muoia, sia che scenda in campo di battaglia e vi perisca.
Mi guardi l'Eterno dal metter le mani addosso all'unto dell'Eterno! Prendi ora soltanto, ti prego, la lancia ch'è presso al suo capo e la brocca dell'acqua, e andiamocene".
Davide dunque prese la lancia e la brocca dell'acqua che Saul avea presso al suo capo, e se ne andarono. Nessuno vide la cosa né s'accorse di nulla; e nessuno si svegliò; tutti dormivano, perché l'Eterno avea fatto cader su loro un sonno profondo.