Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 3:10-21, verso per verso
E l'Eterno venne, si tenne lì presso, e chiamò come le altre volte: "Samuele, Samuele!" Samuele rispose: "Parla, poiché il tuo servo ascolta".
Allora l'Eterno disse a Samuele: "Ecco, io sto per fare in Israele una cosa tale che chi l'udrà ne avrà intronati ambedue gli orecchi.
In quel giorno io metterò ad effetto contro ad Eli, dal principio fino alla fine, tutto ciò che ho detto circa la sua casa.
Gli ho predetto che avrei esercitato i miei giudizi sulla casa di lui in perpetuo, a cagione della iniquità ch'egli ben conosce, poiché i suoi figli hanno attratto su di sé la maledizione, ed egli non li ha repressi.
Perciò io giuro alla casa d'Eli che l'iniquità della casa d'Eli non sarà mai espiata né con sacrifizi né con oblazioni".
Samuele rimase coricato sino alla mattina, poi aprì le porte della casa dell'Eterno. Egli temeva di raccontare ad Eli la visione.
Ma Eli chiamò Samuele e disse: "Samuele, figliuol mio!" Egli rispose: "Eccomi".
Ed Eli: "Qual è la parola ch'Egli t'ha detta? Ti prego, non me la celare! Iddio ti tratti col massimo rigore, se mi nascondi qualcosa di tutto quello ch'Egli t'ha detto".
Samuele allora gli raccontò tutto, senza celargli nulla. Ed Eli disse: "Egli è l'Eterno: faccia quello che gli parrà bene".
Samuele intanto cresceva, e l'Eterno era con lui e non lasciò cader a terra alcuna delle parole di lui.
Tutto Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, riconobbe che Samuele era stabilito profeta dell'Eterno.
L'Eterno continuò ad apparire a Sciloh, poiché a Sciloh l'Eterno si rivelava a Samuele mediante la sua parola, e la parola di Samuele era rivolta a tutto Israele.