Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 6:13-21, verso per verso
Ora quei di Beth-Scemesh mietevano il grano nella valle; e alzando gli occhi videro l'arca, e si rallegrarono vedendola.
Il carro, giunto al campo di Giosuè di Beth-Scemesh, vi si fermò. C'era quivi una gran pietra; essi spaccarono il legname del carro, e offrirono le vacche in olocausto all'Eterno.
I Leviti deposero l'arca dell'Eterno e la cassetta che le stava accanto e conteneva gli oggetti d'oro, e misero ogni cosa sulla gran pietra; e, in quello stesso giorno, quei di Beth-Scemesh offrirono olocausti e presentarono sacrifizi all'Eterno.
I cinque principi dei Filistei, veduto ciò, tornarono il medesimo giorno a Ekron.
Questo è il numero delle emorroidi d'oro che i Filistei presentarono all'Eterno come offerta di riparazione; una per Asdod, una per Gaza, una per Askalon, una per Gath, una per Ekron.
E de' topi d'oro ne offriron tanti quante erano le città dei Filistei appartenenti ai cinque principi, dalle città murate ai villaggi di campagna che si estendono fino alla gran pietra sulla quale fu posata l'arca dell'Eterno, e che sussiste anche al dì d'oggi nel campo di Giosuè, il Beth-scemita.
L'Eterno colpì que' di Beth-Scemesh, perché aveano portato gli sguardi sull'arca dell'Eterno; colpì settanta uomini del popolo. Il popolo fece cordoglio, perché l'Eterno l'avea colpito d'una gran piaga.
E quelli di Beth-Scemesh dissero: "Chi può sussistere in presenza dell'Eterno, di questo Dio santo? E a chi salirà l'arca, partendo da noi?".
E spedirono de' messi agli abitanti di Kiriath-Jearim per dir loro: "I Filistei hanno ricondotto l'arca dell'Eterno; scendete e menatela su fra voi".