Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 7:7-14, verso per verso
Quando i Filistei seppero che i figliuoli d'Israele s'erano adunati a Mitspa, i principi loro salirono contro Israele. La qual cosa avendo udita i figliuoli d'Israele, ebbero paura dei Filistei,
e dissero a Samuele: "Non cessare di gridar per noi all'Eterno, all'Iddio nostro, affinché ci liberi dalle mani dei Filistei".
E Samuele prese un agnello di latte e l'offerse intero in olocausto all'Eterno; e gridò all'Eterno per sraele, e l'Eterno l'esaudì.
Ora mentre Samuele offriva l'olocausto, i Filistei s'avvicinarono per assalire Israele; ma l'Eterno tuonò quel giorno con gran fracasso contro i Filistei, e li mise in rotta, talché furono sconfitti dinanzi a Israele.
Gli uomini d'Israele uscirono da Mitspa, inseguirono i Filistei, e li batterono fin sotto Beth-Car.
Allora Samuele prese una pietra, la pose tra Mitspa e Scen, e la chiamò Eben-Ezer, dicendo: "Fin qui l'Eterno ci ha soccorsi".
I Filistei furono umiliati, e non tornaron più ad invadere il territorio d'Israele; e la mano dell'Eterno fu contro i Filistei per tutto il tempo di Samuele.
Le città che i Filistei aveano prese ad Israele, tornarono ad Israele, da Ekron fino a Gath. Israele liberò il loro territorio dalle mani dei Filistei. E vi fu pace fra Israele e gli Amorei.