Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 9:18-24, verso per verso
Saul s'avvicinò a Samuele entro la porta della città, e gli disse: "Indicami, ti prego, dove sia la casa del veggente".
E Samuele rispose a Saul: "Sono io il veggente. Sali davanti a me all'alto luogo, e mangerete oggi con me; poi domattina ti lascerò partire, e ti dirò tutto quello che hai nel cuore.
E quanto alle asine smarrite tre giorni fa, non dartene pensiero, perché son trovate. E per chi è tutto quello che v'è di desiderabile in Israele? Non è esso per te e per tutta la casa di tuo padre?"
Saul, rispondendo, disse: "Non son io un Beniaminita? di una delle più piccole tribù d'Israele? La mia famiglia non è essa la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché dunque mi parli a questo modo?"
Samuele prese Saul e il suo servo, li introdusse nella sala e li fe' sedere in capo di tavola fra i convitati, ch'eran circa trenta persone.
E Samuele disse al cuoco: "Porta qua la porzione che t'ho data, e della quale t'ho detto: Tienla in serbo presso di te".
Il cuoco allora prese la coscia e ciò che v'aderiva, e la mise davanti a Saul. E Samuele disse: "Ecco ciò ch'è stato tenuto in serbo; mettitelo dinanzi e mangia, poiché è stato serbato apposta per te quand'ho invitato il popolo". Così Saul, quel giorno, mangiò con Samuele.