Commento, spiegazione e studio di 1 Samuele 9:3-10, verso per verso
Or le asine di Kis, padre di Saul, s'erano smarrite; e Kis disse a Saul, suo figliuolo: "Prendi teco uno dei servi, lèvati e va' in cerca delle asine".
Egli passò per la contrada montuosa di Efraim e attraversò il paese di Shalisha, senza trovarle; poi passarono per il paese di Shaalim, ma non vi erano; attraversarono il paese dei Beniaminiti, ma non le trovarono.
Quando furon giunti nel paese di Tsuf, Saul disse al servo che era con lui: "Vieni, torniamocene, ché altrimenti mio padre cesserebbe dal pensare alle asine e sarebbe in pena per noi".
Il servo gli disse: "Ecco, v'è in questa città un uomo di Dio, ch'è tenuto in grande onore; tutto quello ch'egli dice, succede sicuramente; andiamoci; forse egli c'indicherà la via che dobbiamo seguire".
E Saul disse al suo servo: "Ma, ecco, se v'andiamo, che porteremo noi all'uomo di Dio? Poiché non ci son più provvisioni nei nostri sacchi, e non abbiamo alcun presente da offrire all'uomo di Dio. Che abbiamo con noi?"
Il servo replicò a Saul, dicendo: "Ecco, io mi trovo in possesso del quarto d'un siclo d'argento; lo darò all'uomo di Dio, ed egli c'indicherà la via.
(Anticamente, in Israele, quand'uno andava a consultare Iddio, diceva: "Venite, andiamo dal eggente!" poiché colui che oggi si chiama Profeta, anticamente si chiamava Veggente).
E Saul disse al suo servo: "Dici bene; vieni, andiamo". E andarono alla città dove stava l'uomo di Dio.