Commento, spiegazione e studio di 2 Corinzi 11:10-21, verso per verso
Com'è vero che la verità di Cristo è in me, questo vanto non mi sarà tolto nelle contrade dell'Acaia.
Perché? Forse perché non v'amo? Lo sa Iddio.
Ma quel che fo lo farò ancora per togliere ogni occasione a coloro che desiderano un'occasione; ffinché in quello di cui si vantano siano trovati uguali a noi.
Poiché cotesti tali sono dei falsi apostoli, degli operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di risto.
E non c'è da maravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce.
Non è dunque gran che se anche i suoi ministri si travestono da ministri di giustizia; la fine loro sarà secondo le loro opere.
Lo dico di nuovo: Nessuno mi prenda per pazzo; o se no, anche come pazzo accettatemi, onde anch'io possa gloriarmi un poco.
Quello che dico, quando mi vanto con tanta fiducia, non lo dico secondo il Signore, ma come in pazzia.
Dacché molti si gloriano secondo la carne, anch'io mi glorierò.
Difatti, voi, che siete assennati, li sopportate volentieri i pazzi.
Che se uno vi riduce in schiavitù, se uno vi divora, se uno vi prende il vostro, se uno s'innalza sopra voi, se uno vi percuote in faccia, voi lo sopportate.
Lo dico a nostra vergogna, come se noi fossimo stati deboli; eppure, in qualunque cosa uno possa essere baldanzoso (parlo da pazzo), sono baldanzoso anch'io.