Commento, spiegazione e studio di 2 Cronache 12:9-16, verso per verso
Scishak, re d'Egitto, salì dunque contro Gerusalemme e portò via i tesori della casa dell'Eterno e i tesori della casa del re; portò via ogni cosa; prese pure gli scudi d'oro che Salomone avea fatti;
invece de' quali, il re Roboamo fece fare degli scudi di rame, e li affidò ai capitani della guardia che custodiva la porta della casa del re.
E ogni volta che il re entrava nella casa dell'Eterno, quei della guardia venivano, e li portavano; poi li riportavano nella sala della guardia.
Così, perch'egli s'era umiliato, l'Eterno rimosse da lui l'ira sua e non volle distruggerlo del tutto; e v'erano anche in Giuda delle cose buone.
Il re Roboamo dunque si rese forte in Gerusalemme, e continuò a regnare. Avea quarantun anni quando cominciò a regnare, e regnò diciassette anni a Gerusalemme, la città che l'Eterno s'era scelta fra tutte le tribù d'Israele, per stabilirvi il suo nome. Sua madre si chiamava Naama, l'Ammonita.
Ed egli fece il male, perché non applicò il cuor suo alla ricerca dell'Eterno.
Or le azioni di Roboamo, le prime e le ultime, sono scritte nelle storie del profeta Scemaia e d'Iddo, il veggente, nei registri genealogici. E vi fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo.
E Roboamo s'addormentò coi suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Ed Abija, suo figliuolo, regnò in luogo suo.