Commento, spiegazione e studio di 2 Cronache 14:9-15, verso per verso
(14:8) Zerah, l'Etiopo, uscì contro di loro con un esercito d'un milione d'uomini e trecento carri, e si avanzò fino a Maresha.
(14:9) Asa gli mosse contro, e si disposero in ordine di battaglia nella valle di Tsefatha presso aresha.
(14:10) Allora Asa invocò l'Eterno, il suo Dio, disse: "O Eterno, per te non v'è differenza tra il dar soccorso a chi è in gran numero, e il darlo a chi è senza forza; soccorrici, o Eterno, o nostro Dio! poiché su te noi ci appoggiamo, e nel tuo nome siam venuti contro questa moltitudine. Tu sei l'Eterno, il nostro Dio; non la vinca l'uomo a petto di te!"
(14:11) E l'Eterno sconfisse gli Etiopi davanti ad Asa e davanti a Giuda, e gli Etiopi si diedero alla fuga.
(14:12) Ed Asa e la gente ch'era con lui li inseguirono fino a Gherar; e degli Etiopi ne caddero tanti, che non ne rimase più uno di vivo; poiché furono rotti davanti all'Eterno e davanti al suo esercito. E Asa ed i suoi portaron via un immenso bottino;
(14:13) e batteron tutte le città nei dintorni di Gherar, perché lo spavento dell'Eterno s'era impadronito d'esse; e quelli saccheggiarono tutte le città; perché v'era molto bottino;
(14:14) fecero pure man bassa sui chiusi delle mandre, e menaron via gran numero di pecore e di cammelli. Poi tornarono a Gerusalemme.