Commento, spiegazione e studio di 2 Cronache 24:15-22, verso per verso
Ma Jehoiada, fattosi vecchio e sazio di giorni, morì; quando morì, avea centotrent'anni;
e fu sepolto nella città di Davide coi re, perché avea fatto del bene in Israele, per il servizio di Dio e della sua casa.
Dopo la morte di Jehoiada, i capi di Giuda vennero al re e si prostrarono dinanzi a lui; allora il re die' oro ascolto;
ed essi abbandonarono la casa dell'Eterno, dell'Iddio dei loro padri, e servirono gl'idoli d'Astarte e gli altri idoli; e questa loro colpa trasse l'ira dell'Eterno su Giuda e su Gerusalemme.
L'Eterno mandò loro bensì de' profeti per ricondurli a sé e questi protestarono contro la loro condotta, ma essi non vollero ascoltarli.
Allora lo spirito di Dio investì Zaccaria, figliuolo del sacerdote Jehoiada, il quale, in piè, dominando il popolo, disse loro: "Così dice Iddio: Perché trasgredite voi i comandamenti dell'Eterno? Voi non prospererete; poiché avete abbandonato l'Eterno, anch'egli vi abbandonerà".
Ma quelli fecero una congiura contro di lui, e lo lapidarono per ordine del re, nel cortile della casa del l'Eterno.
E il re Joas non si ricordò della benevolenza usata verso lui da Jehoiada, padre di Zaccaria, e gli uccise il figliuolo; il quale, morendo, disse: "L'Eterno lo veda e ne ridomandi conto!"