Commento, spiegazione e studio di 2 Cronache 24:8-14, verso per verso
Il re dunque comandò che si facesse una cassa e che la si mettesse fuori, alla porta della casa dell'Eterno.
Poi fu intimato in Giuda e in Gerusalemme che si portasse all'Eterno la tassa che Mosè, servo di Dio, aveva imposta ad Israele nel deserto.
E tutti i capi e tutto il popolo se ne rallegrarono e portarono il danaro e lo gettarono nella cassa finché tutti ebbero pagato.
Or quand'era il momento che i Leviti doveano portar la cassa agl'ispettori reali, perché vedevano che v'era molto danaro, il segretario del re e il commissario del sommo sacerdote venivano a vuotare la cassa; la prendevano, poi la riportavano al suo posto; facevan così ogni giorno, e raccolsero danaro in bbondanza.
E il re e Jehoiada lo davano a quelli incaricati d'eseguire i lavori della casa dell'Eterno; e questi pagavano degli scalpellini e de' legnaiuoli per restaurare la casa dell'Eterno, e anche de' lavoratori di ferro e di rame per restaurare la casa dell'Eterno.
Così gl'incaricati dei lavori si misero all'opera, e per le loro mani furon compiute le riparazioni; essi rimisero la casa di Dio in buono stato, e la consolidarono.
E, quand'ebbero finito, portarono davanti al re e davanti a Jehoiada il rimanente del danaro, col quale si fecero degli utensili per la casa dell'Eterno: degli utensili per il servizio e per gli olocausti, delle coppe, e altri utensili d'oro e d'argento. E durante tutta la vita di Jehoiada, si offrirono del continuo olocausti nella casa dell'Eterno.