Commento, spiegazione e studio di 2 Cronache 26:6-15, verso per verso
Egli uscì e mosse guerra ai Filistei, abbatté le mura di Gath, le mura di Jabne e le mura di Asdod, ed edificò delle città nel territorio di Asdod e in quello dei Filistei.
E Dio gli diede aiuto contro i Filistei, contro gli Arabi che abitavano a Gur-Baal, e contro i Maoniti.
E gli Ammoniti pagavano un tributo ad Uzzia; e la sua fama si sparse sino ai confini dell'Egitto, perch'era divenuto potentissimo.
Uzzia costruì pure delle torri a Gerusalemme sulla porta dell'angolo, sulla porta della valle e sullo svolto, e le fortificò.
Costruì delle torri nel deserto, e scavò molte cisterne perché avea gran quantità di bestiame; e ne scavò pure nella parte bassa del paese e nella pianura; ed avea de' lavoranti e de' vignaiuoli per i monti e nelle terre fruttifere, perché amava l'agricoltura.
Uzzia aveva inoltre un esercito di combattenti che andava alla guerra per schiere, composte secondo il numero del censimento fattone dal segretario Jeiel e dal commissario Maaseia, e messe sotto il comando di Hanania, uno dei generali del re.
Il numero totale dei capi delle case patriarcali, degli uomini forti e valorosi, era di duemila seicento.
Essi avevano al loro comando un esercito di trecento settemila cinquecento combattenti, atti a entrare in guerra con gran valore, per sostenere il re contro il nemico.
E Uzzia fornì a tutto l'esercito, scudi, lance, elmi, corazze, archi, e fionde da scagliar sassi.
E fece fare a Gerusalemme delle macchine inventate da ingegneri per collocarle sulle torri e sugli angoli, per scagliar saette e grosse pietre. La sua fama andò lungi, perch'egli fu maravigliosamente soccorso, finché divenne potente.