Commento, spiegazione e studio di 2 Cronache 32:9-16, verso per verso
Dopo questo, Sennacherib, re d'Assiria, mentre stava di fronte a Lakis con tutte le sue forze, mandò i suoi servi a Gerusalemme per dire a Ezechia, re di Giuda, e a tutti que' di Giuda che si trovavano a Gerusalemme:
"Così parla Sennacherib, re degli Assiri: In chi confidate voi per rimanervene così assediati in erusalemme?
Ezechia non v'inganna egli per ridurvi a morir di fame e di sete, quando dice: L'Eterno, il nostro Dio, ci libererà dalle mani del re d'Assiria!
Non è egli lo stesso Ezechia che ha soppresso gli alti luoghi e gli altari dell'Eterno, e che ha detto a iuda e a Gerusalemme: Voi adorerete dinanzi a un unico altare e su quello offrirete profumi?
Non sapete voi quello che io e i miei padri abbiam fatto a tutti i popoli degli altri paesi? Gli dèi delle nazioni di que' paesi hanno essi potuto liberare i loro paesi dalla mia mano?
Qual è fra tutti gli dèi di queste nazioni che i miei padri hanno sterminate, quello che abbia potuto liberare il suo popolo dalla mia mano? E potrebbe il vostro Dio liberar voi dalla mia mano?!
Or dunque Ezechia non v'inganni e non vi seduca in questa maniera; non gli prestate fede! Poiché nessun dio d'alcuna nazione o d'alcun regno ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano o dalla mano de' miei padri; quanto meno potrà l'Iddio vostro liberar voi dalla mia mano!"
I servi di Sennacherib parlarono ancora contro l'Eterno Iddio e contro il suo servo Ezechia.