Commento, spiegazione e studio di 2 Cronache 33:13-19, verso per verso
A lui rivolse le sue preghiere ed egli s'arrese ad esse, esaudì le sue supplicazioni, e lo ricondusse a erusalemme nel suo regno. Allora Manasse riconobbe che l'Eterno Dio.
Dopo questo, Manasse costruì, fuori della città di Davide, a occidente, verso Ghihon nella valle, un muro che si prolungava fino alla porta dei pesci; lo fe' girare attorno ad Ofel, e lo tirò su a grande altezza; e pose dei capi militari in tutte le città fortificate di Giuda;
e tolse dalla casa dell'Eterno gli dèi stranieri e l'idolo, abbatté tutti gli altari che aveva costruiti sul monte della casa dell'Eterno e a Gerusalemme, e gettò tutto fuori della città.
Poi ristabilì l'altare dell'Eterno e v'offrì sopra dei sacrifizi di azioni di grazie e di lode, e ordinò a iuda che servisse all'Eterno, all'Iddio d'Israele.
Nondimeno il popolo continuava a offrir sacrifizi sugli alti luoghi; però, soltanto all'Eterno, al suo io.
Il rimanente delle azioni di Manasse, la preghiera che rivolse al suo Dio, e le parole che i veggenti gli rivolsero nel nome dell'Eterno, dell'Iddio d'Israele, son cose scritte nella storia dei re d'Israele.
E la sua preghiera, e come Dio s'arrese ad essa, tutti i suoi peccati e tutte le sue infedeltà, i luoghi dove costruì degli alti luoghi e pose degli idoli d'Astarte e delle immagini scolpite, prima che si fosse umiliato, sono cose scritte nel libro di Hozai.