Commento, spiegazione e studio di 2 Cronache 33:9-16, verso per verso
Ma Manasse indusse Giuda e gli abitanti di Gerusalemme a sviarsi, e a far peggio delle nazioni che l'Eterno avea distrutte d'innanzi ai figliuoli d'Israele.
L'Eterno parlò a Manasse e al suo popolo, ma essi non ne fecero caso.
Allora l'Eterno fece venire contro di loro i capi dell'esercito del re d'Assiria, che misero Manasse nei ferri; e, legatolo con catene di rame, lo menarono a Babilonia.
E quand'ei fu in distretta, implorò l'Eterno, il suo Dio, e s'umiliò profondamente davanti all'Iddio de' uoi padri.
A lui rivolse le sue preghiere ed egli s'arrese ad esse, esaudì le sue supplicazioni, e lo ricondusse a erusalemme nel suo regno. Allora Manasse riconobbe che l'Eterno Dio.
Dopo questo, Manasse costruì, fuori della città di Davide, a occidente, verso Ghihon nella valle, un muro che si prolungava fino alla porta dei pesci; lo fe' girare attorno ad Ofel, e lo tirò su a grande altezza; e pose dei capi militari in tutte le città fortificate di Giuda;
e tolse dalla casa dell'Eterno gli dèi stranieri e l'idolo, abbatté tutti gli altari che aveva costruiti sul monte della casa dell'Eterno e a Gerusalemme, e gettò tutto fuori della città.
Poi ristabilì l'altare dell'Eterno e v'offrì sopra dei sacrifizi di azioni di grazie e di lode, e ordinò a iuda che servisse all'Eterno, all'Iddio d'Israele.