Commento, spiegazione e studio di 2 Cronache 34:8-15, verso per verso
L'anno diciottesimo del suo regno, dopo aver purificato il paese e la casa dell'Eterno, mandò Shafan, figliuolo di Atsalia, Maaseia, governatore della città, e Joah, figliuolo di Joachaz, l'archivista, per restaurare la casa dell'Eterno, del suo Dio.
E quelli si recarono dal sommo sacerdote Hilkia, e fu loro consegnato il danaro ch'era stato portato nella casa di Dio, e che i Leviti custodi della soglia aveano raccolto in Manasse, in Efraim, in tutto il rimanente d'Israele, in tutto Giuda e Beniamino, e fra gli abitanti di Gerusalemme.
Ed essi lo rimisero nelle mani dei direttori preposti ai lavori della casa dell'Eterno, e i direttori lo dettero a quelli che lavoravano nella casa dell'Eterno per ripararla e restaurarla.
Lo dettero ai legnaiuoli ed ai costruttori, per comprar delle pietre da tagliare, e del legname per l'armatura e la travatura delle case che i re di Giuda aveano distrutte.
E quegli uomini facevano il loro lavoro con fedeltà; ed ad essi eran preposti Jahath e Obadia, Leviti di tra i figliuoli di Merari, e Zaccaria e Meshullam di tra i figliuoli di Kehath, per la direzione, e tutti quelli tra i Leviti ch'erano abili a sonare strumenti musicali.
Questi sorvegliavan pure i portatori di pesi, e dirigevano tutti gli operai occupati nei diversi lavori; e fra i Leviti addetti a que' lavori ve n'eran di quelli ch'erano segretari, commissari, portinai.
Or mentre si traeva fuori il danaro ch'era stato portato nella casa dell'Eterno, il sacerdote Hilkia trovò il libro della Legge dell'Eterno, data per mezzo di Mosè.
E Hilkia parlò a Shafan, il segretario, e gli disse: "Ho trovato nella casa dell'Eterno il libro della legge". E Hilkia diede il libro a Shafan.