Commento, spiegazione e studio di 2 Re 10:9-17, verso per verso
La mattina dopo, egli uscì fuori; e fermatosi, disse a tutto il popolo: "Voi siete giusti; ecco, io congiurai contro il mio signore, e l'uccisi; ma chi ha uccisi tutti questi?
Riconoscete dunque che non cade a terra una parola di quelle che l'Eterno pronunziò contro la casa di chab; l'Eterno ha fatto quello che predisse per mezzo del suo servo Elia".
E Jehu fece morire tutti quelli ch'erano rimasti della casa di Achab a Izreel, tutti i suoi grandi, i suoi amici e i suoi consiglieri, senza che ne scampasse uno.
Poi si levò, e partì per andare a Samaria. Cammin facendo, giunto che fu alla casa di ritrovo dei pastori,
Jehu s'imbatté nei fratelli di Achazia, re di Giuda, e disse: "Chi siete voi?" Quelli risposero: "Siamo i fratelli di Achazia, e scendiamo a salutare i figliuoli del re e i figliuoli della regina".
Jehu disse ai suoi: "Pigliateli vivi!" E quelli li presero vivi e li scannarono presso la cisterna della casa di ritrovo. Erano quarantadue, e non ne scampò uno.
Partitosi di là, trovò Jehonadab, figliuolo di Recab, che gli veniva incontro; lo salutò, e gli disse: "Il tuo cuore è egli retto verso il mio, come il mio verso il tuo?" Jehonadab rispose: "Lo è". "Se è così," disse Jehu, "dammi la mano". Jehonadab gli dette la mano; Jehu se lo fe' salire vicino sul carro, e gli disse:
"Vieni meco, e vedrai il mio zelo per l'Eterno!" e lo menò via nel suo carro.
E, giunto che fu a Samaria, Jehu colpì tutti quelli che rimanevano della casa di Achab a Samaria, finché l'ebbe distrutta, secondo la parola che l'Eterno avea pronunziata per mezzo di Elia.