Commento, spiegazione e studio di 2 Re 12:9-16, verso per verso
E il sacerdote Jehoiada prese una cassa, le fece un buco nel coperchio, e la collocò presso all'altare, a destra, entrando nella casa dell'Eterno; e i sacerdoti che custodivan la soglia vi mettevan tutto il danaro ch'era portato alla casa dell'Eterno.
E quando vedevano che v'era molto danaro nella cassa, il segretario del re e il sommo sacerdote salivano a serrare in borse e contare il danaro che si trovava nella casa dell'Eterno.
Poi rimettevano il danaro così pesato nelle mani dei direttori preposti ai lavori della casa dell'Eterno, i quali ne pagavano i legnaiuoli e i costruttori che lavoravano alla casa dell'Eterno,
i muratori e gli scalpellini, compravano i legnami e le pietre da tagliare occorrenti per restaurare la casa dell'Eterno, e provvedevano a tutte le spese relative ai restauri della casa.
Ma col danaro ch'era portato alla casa dell'Eterno non si fecero, per la casa dell'Eterno, né coppe d'argento, né smoccolatoi, né bacini, né trombe, né alcun altro utensile d'oro o d'argento;
il danaro si dava a quelli che facevano l'opera, ed essi lo impiegavano a restaurare la casa dell'Eterno.
E non si faceva render conto a quelli nelle cui mani si rimetteva il danaro per pagare chi eseguiva il lavoro; perché agivano con fedeltà.
Il danaro dei sacrifizi di riparazione e quello dei sacrifizi per il peccato non si portava nella casa dell'Eterno; era per i sacerdoti.