Commento, spiegazione e studio di 2 Re 18:14-18, verso per verso
Ed Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re d'Assiria a Lakis: "Ho mancato; ritirati da me, ed io mi sottometterò a tutto quello che m'imporrai". E il re d'Assiria impose ad Ezechia, re di Giuda, trecento talenti d'argento e trenta talenti d'oro.
Ezechia diede tutto l'argento che si trovava nella casa dell'Eterno, e nei tesori della casa del re.
E fu allora che Ezechia, re di Giuda, staccò dalle porte del tempio dell'Eterno e dagli stipiti le lame d'oro di cui egli stesso li avea ricoperti, e le diede al re d'Assiria.
E il re d'Assiria mandò ad Ezechia da Lakis a Gerusalemme, Tartan, Rabsaris e Rabshaké con un grande esercito. Essi salirono e giunsero a Gerusalemme. E, come furon giunti, vennero a fermarsi presso l'acquedotto dello stagno superiore, che è sulla strada del campo del lavator di panni.
Chiamarono il re; ed Eliakim, figliuolo di Hilkia, prefetto del palazzo, si recò da loro con Scebna, il segretario e Joah figliuolo di Asaf, l'archivista.