Commento, spiegazione e studio di 2 Re 19:30-37, verso per verso
E ciò che resterà della casa di Giuda e scamperà, continuerà a mettere radici all'ingiù e a portar frutto in alto;
poiché da Gerusalemme uscirà un residuo, e dal monte Sion uscirà quel che sarà scampato. Questo farà lo zelo ardente dell'Eterno degli eserciti!
Perciò così parla l'Eterno riguardo al re d'Assiria: Egli non entrerà in questa città, e non vi lancerà freccia; non le si farà innanzi con scudi, e non eleverà trincee contro ad essa.
Ei se ne tornerà per la via ond'è venuto, e non entrerà in questa città, dice l'Eterno.
Io proteggerò questa città affin di salvarla, per amor di me stesso e per amor di Davide, mio servo".
E quella stessa notte avvenne che l'angelo dell'Eterno uscì e colpì nel campo degli Assiri cent'ottantacinquemila uomini; e quando la gente si levò la mattina, ecco, eran tutti cadaveri.
Allora Sennacherib re d'Assiria levò il campo, partì e se ne tornò a Ninive, dove rimase.
E avvenne che, mentr'egli stava adorando nella casa del suo dio Nisroc, i suoi figliuoli Adrammelec e Saretser lo uccisero a colpi di spada, e si rifugiarono nel paese di Ararat. Esarhaddon, suo figliuolo, regnò in luogo suo.