Commento, spiegazione e studio di 2 Re 23:29-35, verso per verso
A tempo suo, Faraone Neco, re d'Egitto, salì contro il re d'Assiria, verso il fiume Eufrate. Il re Giosia gli marciò contro, e Faraone, al primo incontro, l'uccise a Meghiddo.
I suoi servi lo menaron via morto sopra un carro, e lo trasportarono da Meghiddo a Gerusalemme, dove lo seppellirono nel suo sepolcro. E il popolo del paese prese Joachaz, figliuolo di Giosia, lo unse, e lo ece re in luogo di suo padre.
Joachaz avea ventitre anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme. Il nome di ua madre era Hamutal, figliuola di Geremia da Libna.
Egli fece ciò ch'è male agli occhi del l'Eterno, in tutto e per tutto come avean fatto i suoi padri.
Faraone Neco lo mise in catene a Ribla, nel paese di Hamath, perché non regnasse più a Gerusalemme; impose al paese un'indennità di cento talenti d'argento e di un talento d'oro.
E Faraone Neco fece re Eliakim, figliuolo di Giosia, in luogo di Giosia suo padre, e gli mutò il nome in quello di Joiakim; e, preso Joachaz, lo menò in Egitto, dove morì.
Joiakim diede a Faraone l'argento e l'oro; ma, per pagare quel danaro secondo l'ordine di Faraone, tassò il paese; e, imponendo a ciascuno una certa tassa, cavò dal popolo del paese l'argento e l'oro da dare a Faraone Neco.