Commento, spiegazione e studio di 2 Re 6:1-23, verso per verso
I discepoli dei profeti dissero ad Eliseo: "Ecco, il luogo dove noi ci raduniamo in tua presenza è troppo angusto per noi.
Lasciaci andare fino al Giordano; ciascun di noi prenderà là una trave, e ci farem quivi un luogo dove ci possiam radunare". Eliseo rispose: "Andate".
E un di loro disse: "Abbi, ti prego, la compiacenza di venire anche tu coi tuoi servi". Egli rispose: Verrò".
E così andò con loro. Giunti che furono al Giordano, si misero a tagliar legna.
E come l'un d'essi abbatteva una trave, il ferro della scure gli cadde nell'acqua; ond'egli cominciò a gridare: "Ah, signor mio! E l'avevo presa ad imprestito!"
L'uomo di Dio disse: "Dov'è caduta?" E colui gli additò il luogo. Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo gettò in quel medesimo luogo, fece venire a galla il ferro, e disse: "Prendilo".
E quegli stese la mano e lo prese.
Ora il re di Siria faceva guerra contro Israele; e in un consiglio che tenne coi suoi servi, disse: "Io porrò il mio campo nel tale e tal luogo".
E l'uomo di Dio mandò a dire al re d'Israele: "Guardati dal trascurare quel tal luogo, perché vi stan calando i Siri".
E il re d'Israele mandò gente verso il luogo che l'uomo di Dio gli aveva detto, e circa il quale l'avea premunito; e quivi si mise in guardia. Il fatto avvenne non una né due ma più volte.
Questa cosa turbò molto il cuore del re di Siria, che chiamò i suoi servi, e disse loro: "Non mi farete dunque sapere chi dei nostri e per il re d'Israele?"
Uno de' suoi servi rispose: "Nessuno, o re, mio signore! ma Eliseo, il profeta ch'è in Israele, fa sapere al re d'Israele perfino le parole che tu dici nella camera ove dormi".
E il re disse: "Andate, vedete dov'è, ed io, lo manderò a pigliare". Gli fu riferito ch'era a Dothan.
Ed il re vi mandò cavalli, carri e gran numero di soldati, i quali giunsero di nottetempo, e circondarono la città.
Il servitore dell'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì fuori, ed ecco che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città. E il servo disse all'uomo di Dio: "Ah, signor mio, come faremo?"
Quegli rispose: "Non temere, perché quelli che son con noi son più numerosi di quelli che son con loro".
Ed Eliseo pregò e disse: "O Eterno, ti prego, aprigli gli occhi, affinché vegga!" E l'Eterno aperse gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno ad Eliseo.
E come i Siri scendevano verso Eliseo, questi pregò l'Eterno e disse: "Ti prego, accieca cotesta gente!" E l'Eterno l'accecò, secondo la parola d'Eliseo.
Allora Eliseo disse loro: "Non è questa la strada, e non è questa la città; venitemi appresso ed io vi condurrò all'uomo che voi cercate". E li menò a Samaria.
Quando furono entrati in Samaria, Eliseo disse: "O Eterno, apri loro gli occhi, affinché veggano". L'Eterno aperse loro gli occhi, e a un tratto videro che si trovavano nel mezzo di Samaria.
E il re d'Israele, come li ebbe veduti, disse ad Eliseo: "Padre mio, li debbo colpire? li debbo colpire?"
Eliseo rispose: "Non li colpire! Colpisci tu forse quelli che fai prigionieri con la tua spada e col tuo arco? Metti loro davanti del pane e dell'acqua, affinché mangino e bevano, e se ne tornino al loro signore".
Il re d'Israele preparò loro gran copia di cibi; e quand'ebbero mangiato e bevuto, li licenziò, e quelli tornarono al loro signore; e le bande dei Siri non vennero più a fare incursioni sul territorio di Israele.