Commento, spiegazione e studio di 2 Samuele 11:14-24, verso per verso
La mattina seguente, Davide scrisse una lettera a Joab, e gliela mandò per le mani d'Uria.
Nella lettera avea scritto così: "Ponete Uria al fronte, dove più ferve la mischia; poi ritiratevi da lui, perch'egli resti colpito e muoia".
Joab dunque, assediando la città, pose Uria nel luogo dove sapeva che il nemico avea degli uomini valorosi.
Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Joab; parecchi del popolo, della gente di Davide, caddero, e perì anche Uria lo Hitteo.
Allora Joab inviò un messo a Davide per fargli sapere tutte le cose ch'erano avvenute nella battaglia;
e diede al messo quest'ordine: "Quando avrai finito di raccontare al re tutto quello ch'è successo nella battaglia,
se il re va in collera, e ti dice: Perché vi siete accostati così alla città per dar battaglia? Non sapevate voi che avrebbero tirato di sulle mura?
Chi fu che uccise Abimelec, figliuolo di Jerubbesheth? Non fu ella una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina dalle mura, si ch'egli morì a Thebets? Perché vi siete accostati così alle mura? tu digli allora: Il tuo servo Uria lo Hitteo è morto anch'egli".
Il messo dunque partì; e, giunto, riferì a Davide tutto quello che Joab l'aveva incaricato di dire.
Il messo disse a Davide: "I nemici avevano avuto del vantaggio su di noi, e avean fatto una sortita contro di noi nella campagna; ma noi fummo loro addosso fino alla porta della città;
allora gli arcieri tirarono sulla tua gente di sulle mura, e parecchi della gente del re perirono, e Uria lo itteo, tuo servo, perì anch'egli".