Commento, spiegazione e studio di 2 Samuele 13:5-14, verso per verso
Jonadab gli disse: "Mettiti a letto e fingiti malato; e quando tuo padre verrà a vederti, digli: Fa', ti prego, che la mia sorella Tamar venga a darmi da mangiare e a preparare il cibo in mia presenza, sì ch'io lo vegga; e lo mangerò quando mi sarà pòrto dalle sue mani".
Amnon dunque si mise a letto e si finse ammalato; e quando il re lo venne a vedere, Amnon gli disse: Fa', ti prego, che la mia sorella Tamar venga e faccia un paio di frittelle in mia presenza; così le mangerò quando mi saran pòrte dalle sue mani".
Allora Davide mandò a casa di Tamar a dirle: "Va' a casa di Amnon, tuo fratello, e preparagli qualcosa da mangiare".
Tamar andò a casa di Amnon, suo fratello, che giaceva in letto. Ella prese della farina stemperata, l'intrise, ne fece delle frittelle in sua presenza, e le cosse.
Poi, prese la padella, ne trasse le frittelle e gliele mise dinanzi; ma egli rifiutò di mangiare, e disse: Fate uscire di qui tutta la gente". E tutti uscirono.
Allora Amnon disse a Tamar: "Portami il cibo in camera, e lo prenderò dalle tue mani". E Tamar prese le frittelle che avea fatte, e le portò in camera ad Amnon suo fratello.
E com'essa gliele porgeva perché mangiasse, egli l'afferrò, e le disse: "Vieni a giacerti meco, sorella mia".
Essa gli rispose: "No, fratel mio, non farmi violenza; questo non si fa in Israele; non commettere una tale infamia!
Io dove andrei a portar la mia vergogna? E quanto a te, tu saresti messo tra gli scellerati in Israele. Te ne prego, parlane piuttosto al re, ed egli non mi negherà a te".
Ma egli non volle darle ascolto; ed essendo più forte di lei, la violentò, e si giacque con lei.