Commento, spiegazione e studio di 2 Samuele 18:5-15, verso per verso
E il re diede quest'ordine a Joab, ad Abishai e ad Ittai: "Per amor mio, trattate con riguardo il giovine Absalom!" E tutto il popolo udì quando il re diede a tutti i capitani quest'ordine relativamente ad Absalom.
L'esercito si mise dunque in campagna contro Israele, e la battaglia ebbe luogo nella foresta di Efraim.
E il popolo d'Israele fu quivi sconfitto dalla gente di Davide; e la strage ivi fu grande in quel giorno, caddero ventimila uomini.
La battaglia si estese su tutta la contrada; e la foresta divorò in quel giorno assai più gente di quella che non avesse divorato la spada.
E Absalom s'imbatté nella gente di Davide. Absalom cavalcava il suo mulo; il mulo entrò sotto i rami intrecciati di un gran terebinto, e il capo di Absalom s'impigliò nel terebinto, talché egli rimase sospeso fra cielo e terra; mentre il mulo, ch'era sotto di lui, passava oltre.
Un uomo vide questo, e lo venne a riferire a Joab, dicendo: "Ho veduto Absalom appeso a un terebinto".
Joab rispose all'uomo che gli recava la nuova: "Come! tu l'hai visto? E perché non l'hai tu, sul posto, steso morto al suolo? Io non avrei mancato di darti dieci sicli d'argento e una cintura".
Ma quell'uomo disse a Joab: "Quand'anche mi fossero messi in mano mille sicli d'argento, io non metterei la mano addosso al figliuolo del re; poiché noi abbiamo udito l'ordine che il re ha dato a te, ad Abishai e ad Ittai dicendo: Badate che nessuno tocchi il giovine Absalom!
E se io avessi perfidamente attentato alla sua vita, siccome nulla rimane occulto al re, tu stesso saresti sorto contro di me!"
Allora Joab disse: "Io non voglio perder così il tempo con te". E, presi in mano tre dardi, li immerse nel cuore di Absalom, che era ancora vivo in mezzo al terebinto.
Poi dieci giovani scudieri di Joab circondarono Absalom, e coi loro colpi lo finirono.