Commento, spiegazione e studio di 2 Samuele 23:8-28, verso per verso
Questi sono i nomi dei valorosi guerrieri che furono al servizio di Davide: Josheb-Basshebeth, il Tahkemonita, capo dei principali ufficiali. Egli impugnò la lancia contro ottocento uomini, che uccise in un solo scontro.
Dopo di lui veniva Eleazar, figliuolo di Dodo, figliuolo di Akoi, uno dei tre valorosi guerrieri che erano con Davide, quando sfidarono i Filistei raunati per combattere, mentre gli Israeliti si ritiravano sulle alture.
Egli si levò, percosse i Filistei, finché la sua mano, spossata, rimase attaccata alla spada. E l'Eterno concesse in quel giorno una gran vittoria, e il popolo tornò a seguire Eleazar soltanto per spogliare gli uccisi.
Dopo di lui veniva Shamma, figliuolo di Aghé, lo Hararita. I Filistei s'erano radunati in massa; e in quel luogo v'era un campo pieno di lenticchie; e, come i popolo fuggiva dinanzi ai Filistei,
Shamma si piantò in mezzo al campo, lo difese, e sconfisse i Filistei. E l'Eterno concesse una gran vittoria.
Tre dei trenta capi scesero, al tempo della mietitura, e vennero da Davide nella spelonca di Adullam, mentre una schiera di Filistei era accampata nella valle dei Refaim.
Davide era allora nella fortezza, e c'era un posto di Filistei a Bethlehem.
Davide ebbe un desiderio, e disse: "Oh se qualcuno mi desse da bere dell'acqua del pozzo ch'è vicino alla porta di Bethlehem!"
E i tre prodi s'aprirono un varco attraverso al campo filisteo, attinsero dell'acqua dal pozzo di Bethlehem, vicino alla porta; e presala seco, la presentarono a Davide; il qual però non ne volle bere, ma la sparse davanti all'Eterno,
dicendo: "Lungi da me, o Eterno, ch'io faccia tal cosa! Beverei io il sangue di questi uomini, che sono andati là a rischio della loro vita?" E non la volle bere. Questo fecero quei tre prodi.
Abishai, fratello di Joab, figliuolo di Tseruia, fu il capo di altri tre. Egli impugnò la lancia contro trecento uomini, e li uccise; e s'acquistò fama fra i tre.
Fu il più illustre dei tre, e perciò fu fatto loro capo; nondimeno non giunse ad eguagliare i primi tre.
Poi veniva Benaia da Kabtseel, figliuolo di Jehoiada, figliuolo di Ish-hai, celebre per le sue prodezze. gli uccise i due grandi eroi di Moab. Discese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone, un giorno di neve.
E uccise pure un Egiziano, d'aspetto formidabile, e che teneva una lancia in mano; ma Benaia gli scese contro con un bastone, strappò di mano all'Egiziano la lancia, e se ne servì per ucciderlo.
Questo fece Benaia, figliuolo di Jehoiada; e s'acquistò fama fra i tre prodi.
Fu il più illustre dei trenta; nondimeno non giunse ad eguagliare i primi tre. E Davide lo ammise nel suo consiglio.
Poi v'erano: Asael, fratello di Joab, uno dei trenta; Elkanan, figliuolo di Dodo, da Bethlehem;
Shamma da Harod; Elika da Harod;
Helets da Pelet; Ira, figliuolo di Ikkesh, da Tekoa;
Abiezer da Anathoth; Mebunnai da Husha;
Tsalmon da Akoa; Maharai da Netofa;