Commento, spiegazione e studio di 2 Samuele 7:18-25, verso per verso
Allora il re Davide andò a presentarsi davanti all'Eterno e disse: "Chi son io, o Signore, o Eterno, e he è la mia casa, che tu m'abbia fatto arrivare fino a questo punto?
E questo è parso ancora poca cosa agli occhi tuoi, o Signore, o Eterno; e tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire, sebbene questa tua legge, o Signore, o Eterno, si riferisca a degli uomini.
Che potrebbe Davide dirti di più? Tu conosci il tuo servo, Signore, Eterno!
Per amor della tua parola e seguendo il cuor tuo, hai compiuto tutte queste grandi cose per rivelarle al tuo servo.
Tu sei davvero grande, o Signore, o Eterno! Nessuno è pari a te, e non v'è altro Dio fuori di te, secondo tutto quello che abbiamo udito coi nostri orecchi.
E qual popolo è come il tuo popolo, come Israele, l'unica nazione sulla terra che Dio sia venuto a redimere per formare il suo popolo, e per farsi un nome, e per compiere a suo pro cose grandi e tremende, cacciando d'innanzi al tuo popolo che ti sei redento dall'Egitto, delle nazioni coi loro dèi?
Tu hai stabilito il tuo popolo d'Israele per esser tuo popolo in perpetuo; e tu, o Eterno, sei divenuto il suo Dio.
Or dunque, o Signore, o Eterno, la parola che hai pronunziata riguardo al tuo servo ed alla sua casa mantienila per sempre, e fa' come hai detto.