Commento, spiegazione e studio di 2 Timoteo 4:6-18, verso per verso
Quanto a me io sto per esser offerto a mo' di libazione, e il tempo della mia dipartenza è giunto.
Io ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbata la fede;
del rimanente mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione.
Studiati di venir tosto da me;
poiché Dema, avendo amato il presente secolo, mi ha lasciato e se n'è andato a Tessalonica. Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Luca solo è meco.
Prendi Marco e menalo teco; poich'egli mi è molto utile per il ministerio.
Quanto a Tichico l'ho mandato ad Efeso.
Quando verrai porta il mantello che ho lasciato a Troas da Carpo, e i libri, specialmente le pergamene.
Alessandro, il ramaio, mi ha fatto del male assai. Il Signore gli renderà secondo le sue opere.
Da lui guardati anche tu, poiché egli ha fortemente contrastato alle nostre parole.
Nella mia prima difesa nessuno s'è trovato al mio fianco, ma tutti mi hanno abbandonato; non sia loro imputato!
Ma il Signore è stato meco e m'ha fortificato, affinché il Vangelo fosse per mezzo mio pienamente proclamato e tutti i Gentili l'udissero; e sono stato liberato dalla gola del leone.
Il Signore mi libererà da ogni mala azione e mi salverà nel suo regno celeste. A lui sia la gloria ne' ecoli dei secoli. Amen.