Commento, spiegazione e studio di Amos 5:4-15, verso per verso
Poiché così parla l'Eterno alla casa d'Israele: Cercatemi e vivrete!
Non cercate Bethel, non andate a Ghilgal non vi recate fino a Beer-Sceba; perché Ghilgal andrà di icuro in cattività, e Bethel sarà ridotto a niente.
Cercate l'Eterno e vivrete, per tema ch'egli non s'avventi come un fuoco sulla casa di Giuseppe, e la divori senza che in Bethel ci sia chi spenga
o voi che mutate il diritto in assenzio, e gettate a terra la giustizia.
Egli ha fatto le Pleiadi e Orione, muta l'ombra di morte in aurora, e fa del giorno una notte oscura; hiama le acque del mare, e le riversa sulla faccia della terra: il suo nome è l'Eterno.
Egli fa sorger d'improvviso la ruina sui potenti, sì ché la ruina piomba sulle fortezze.
Essi odiano colui che li riprende alla porta, e hanno in orrore che parla con integrità.
Perciò, visto che calpestate il povero ed esigete da lui donativi di frumento, voi fabbricate case di pietre da taglio, ma non le abiterete; piantate vigne deliziose, ma non ne berrete il vino.
Poiché io conosco come son numerose le vostre trasgressioni, come son gravi i vostri peccati; voi sopprimete il giusto, accettate regali e fate torto ai poveri alla porta.
Ecco perché, in tempi come questi, il savio si tace; perché i tempi sono malvagi.
Cercate il bene e non il male, onde viviate, e l'Eterno, l'Iddio degli eserciti, sia con voi, come dite.
Odiate il male, amate il bene, e, alle porte, stabilite saldamente il diritto. Forse, l'Eterno, l'Iddio degli eserciti, avrà pietà del rimanente di Giuseppe.