Commento, spiegazione e studio di Amos 7:7-17, verso per verso
Egli mi diede questa visione: Ecco, il Signore stava sopra un muro tirato a piombo, e aveva in mano un piombino.
E l'Eterno mi disse: "Amos, che vedi?" Io risposi: "Un piombino". E il Signore disse: "Ecco, io pongo il piombino in mezzo al mio popolo d'Israele; io non gli userò più oltre tolleranza;
saranno devastati gli alti luoghi d'Isacco, i santuari d'Israele saranno distrutti, ed io mi leverò con la spada contro la casa di Geroboamo".
Allora Amatsia, sacerdote di Bethel, mandò a dire a Geroboamo, re d'Israele: "Amos congiura contro di te in mezzo alla casa d'Israele; il paese non può sopportare tutte le sue parole.
Amos, infatti, ha detto: Geroboamo morrà di spada e Israele sarà menato in cattività lungi dal suo paese".
E Amatsia disse ad Amos: "Veggente, vattene, fuggi nel paese di Giuda; mangia colà il tuo pane, e là profetizza;
ma a Bethel non profetar più, perché è un santuario del re e una residenza reale".
Allora Amos rispose e disse: "Io non sono profeta, né discepolo di profeta; ero un mandriano, e coltivavo i sicomori;
l'Eterno mi perse di dietro al gregge, e l'Eterno mi disse: Va', profetizza al mio popolo d'Israele.
Or dunque ascolta la parola dell'Eterno: Tu dici: Non profetare contro Israele, e non predicare contro la casa d'Isacco!
Perciò così parla l'Eterno: La tua moglie si prostituirà nella città, i tuoi figliuoli e le tue figliuole cadranno per la spada, il tuo paese sarà spartito con la cordicella, e tu stesso morrai su terra impura e Israele sarà certamente menato in cattività, lungi dal suo paese".