Commento, spiegazione e studio di Apocalisse 10:3-8, verso per verso
e gridò con gran voce, nel modo che rugge il leone; e quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire le oro voci.
E quando i sette tuoni ebbero fatto udire le loro voci, io stavo per scrivere; ma udii una voce dal cielo che mi disse: Suggella le cose che i sette tuoni hanno proferite, e non le scrivere.
E l'angelo che io avea veduto stare in piè sul mare e sulla terra,
levò la man destra al cielo e giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli, il quale ha creato il cielo e le cose che sono in esso e la terra e le cose che sono in essa e il mare e le cose che sono in esso, che non ci sarebbe più indugio;
ma che nei giorni della voce del settimo angelo, quand'egli sonerebbe, si compirebbe il mistero di Dio, secondo ch'Egli ha annunziato ai suoi servitori, i profeti.
E la voce che io avevo udita dal cielo mi parlò di nuovo e disse: Va', prendi il libro che è aperto in mano all'angelo che sta in piè sul mare e sulla terra.